Ott 2021 | Open Banking | Open Banking
By Posted by Cristina Iacob

Articolo di Cristina Iacob, Commercial Strategy Director, Experian 

Da qualche tempo è salito alla ribalta un nuovo acronimo, BNPL. Sta per Buy Now Pay Later e rappresenta esattamente quello che il suo nome promette: la possibilità di acquistare immediatamente un bene dilazionandone però il pagamento. Si differenzia dal finanziamento tradizionale perché è un’operazione molto più semplice da attivare, a volte è sufficiente un semplice clic, e non ci sono oneri a carico dell’acquirente. Tipicamente si parla anche di importi limitati e di periodi di rimborso molto brevi, nell’arco dei tre o sei mesi, ma non mancano le eccezioni.

Come funziona?

Il BNPL viene tipicamente offerto da un merchant, direttamente o indirettamente. Ed è una possibilità ulteriore offerta all’acquirente di personalizzare il suo pagamento. In fase di checkout, chi compera un determinato bene può decidere se pagarlo tutto subito, o distribuire il pagamento in tre rate, senza alcun tipo di interesse. Lato acquirente, la convenienza è evidente. Lato merchant, rappresenta una modalità di acquisire nuovi clienti superando la tradizionale barriera della disponibilità fisica di denaro. Per questo motivo sono i rivenditori a caricarsi delle commissioni del servizio, tipicamente con una percentuale sul veduto.

Un mercato in forte crescita

Il BNPL è attualmente una delle aree a più rapida crescita del mondo fintech – uno spazio chiave da considerare, sia come nuova opportunità di investimento che per il potenziale impatto a lungo termine sugli operatori tradizionali. E’ un mercato che sta registrando una crescita significativa connessa al bisogno di rateizzare e dilazionare anche spese essenziali, oltre alla possibilità di concedersi sfizi non immediatamente alla propria portata con la consapevolezza di non aver bisogno di disporre da subito del budget necessario.

L’accelerazione vertiginosa l’ha data la pandemia, che da un lato ha spostato gli acquisti su internet, e dall’altro ha visto centinaia di migliaia di persone in grande incertezza economica approcciare anche con disinvoltura la dilazione. Si tratta di una modalità di pagamento sempre più diffusa per gli acquisti cosiddetti leisure, come i viaggi e l’elettronica di consumo.

Sul mercato si stanno muovendo realtà importanti. Alcuni player dell’e-commerce, come Amazon, hanno servizi proprietari, ma il grosso del mercato è gestito da fintech specializzate che operano per così dire da intermediari tra il merchant e il consumatore, con risultati assolutamente degni di nota.

Con l’esplosione degli acquisti online e la diminuzione del potere d’acquisto collegati alla pandemia, Klarna, piattaforma di riferimento nel settore in Europa, ha visto crescere il suo valore a 31 miliardi di Euro diventando la prima fintech in Europa (e la seconda nel mondo). La formula di Klarna, che è integrata ormai anche sulle piattaforme e-commerce usate dai piccoli esercenti, come Shopify e Prestashop, è uguale per tutti: si paga un terzo all’acquisto, un terzo a 30 giorni e il restane a 60, senza interessi né costi aggiuntivi. Altri player hanno modelli leggermente differenti, che però ricalcano nella sostanza questo schema.

Lo scenario italiano

A livello internazionale, i primi mercati che hanno registrato una forte crescita di questo fenomeno sono stati il Regno Unito e i paesi Nordici, da cui provengono molti dei player di livello internazionale. Attualmente, i paesi dell’Europa del Mediterraneo, come Italia e Spagna, sono quelli che registrano i tassi di crescita più elevati.

Se l’uso del BNPL è esploso durante la pandemia in coincidenza con il sempre più capillare utilizzo dell’ecommerce per gli acquisti, esistono numerosi esempi di BNPL applicato all’esperienza di acquisto in store. Tra questi quello di Cofidis e del suo servizio PagoDIL, già disponibile in negozio prima della forte crescita globale del BNPL. Attualmente, anche a livello nazionale, la principale espansione del business BNPL si registra legata al canale e-commerce.

Possibili rischi e prestito responsabile

La grande semplicità di utilizzo del BNPL, spesso veicolato tramite app dedicate, rende questa forma di acquisto tanto immediata quanto potenzialmente problematica, con il rischio di stimolare il sovraindebitamento. La rimozione del limite anche psicologico della disponibilità del credito può spingere i consumatori a impegnarsi per più di quanto possano realmente gestire.

Il timore degli economisti è che questa forma di finanziamento possa sul lungo periodo incoraggiare dei prestiti che non potranno essere risarciti, generando una sorta di bolla. A preoccupare è soprattutto il fatto che il BNPL non è regolamentato e che non sono previste clausole di tutela per i consumatori, che vengono incoraggiati a spendere senza rendersi conto di quanto debito stanno accumulando.

Le somme impegnate tramite BNPL non contribuiscono oggi al Credit Bureau, ed è quindi difficile calcolare questo indebitamento nel totale dell’indebitamento e nei calcoli di affordability. Tra l’altro, complice la sua grande immediatezza e l’affinità al canale digitale, al BNPL si stanno rivolgendo soprattutto i consumatori più giovani delle cosiddette Gen Z e Gen X, che tipicamente hanno una minore storia creditizia, quando non ne sono del tutto privi.

Le prime iniziative in questo senso stanno prendendo forma, con la Financial Conduct Authority (FCA) inglese che entro la fine dell’anno inizierà a controllare e regolamentare anche le transazioni effettuate via BNPL, con I prestatori che saranno tenuti a effettuare controlli di accessibilità. L’aspettativa è che anche l’Europa unita segua nel processo, come parte della nuova direttiva UE sui consumatori. Ma in generale, è importante che anche questi dati convergano nei Credit Bureau, non solo per motivi di inclusione finanziaria per via della raccolta di referenze positive, ma anche e soprattutto per una generale sostenibilità del credito a livello nazionale o internazionale.