Lug 2022 | Open Banking |
Alessandro Cirinei
Commercial Strategy Director
Experian

Lo scopo di qualsiasi prestatore è quello di sostenere i clienti nel loro percorso finanziario e aiutarli a gestire i loro fondi in modo più efficace. L’accesso a dati di qualità è fondamentale per raggiungere questo obiettivo e garantire che sia fatto in modo responsabile.

I dati tradizionali hanno permesso alle istituzioni finanziarie di comprendere i precedenti delle persone nel pagare regolarmente bollette e debiti. Tuttavia, non forniscono un quadro dettagliato della situazione finanziaria attuale di un cliente rendendo più difficile il calcolo del rischio individuale, la previsione del ciclo di vita finanziario o semplicemente l’offerta di supporto, consigli e suggerimenti al momento opportuno.

Ottimizzazione attraverso l’Open Banking

Tuttavia, l’adozione dell’Open Banking ha dato agli istituti di credito l’opportunità di ottenere una visione molto più ampia della situazione finanziaria dei loro clienti al fine di supportarli al meglio. Permettendo alle applicazioni di terze parti di accedere ai conti bancari e finanziari dei consumatori, questo sistema consente alle organizzazioni di sbloccare dati maggiormente rilevanti e contestualizzati, aiutando i clienti in maniera proattiva.

Il risultato di questa pratica porta molti benefici. Le imprese possono identificare più facilmente gli indicatori di difficoltà finanziaria e intervenire, migliorare la gestione dei clienti e indirizzare gli individui nella scelta di prodotti più adatti a sostenerli, ottenere Insights precise e puntuali sulle caratteristiche reddituali e sintetizzare tutto questo patrimonio informativo in uno score di rischio molto predittivo. Ma, mentre l’Open Banking può sbloccare la capacità di valutare l’accessibilità e l’affidabilità creditizia nel tempo e prevedere meglio il futuro, non c’è una totale adesione. Le organizzazioni stanno ancora affrontando alcune sfide per ottenere i dati di cui hanno bisogno per fornire il miglior servizio possibile.

Infatti, secondo una ricerca condotta da Forrester per conto di Experian e documentata nel nostro rapporto “Data, Digitalisation, and the Return of Pre-Pandemic Growth”, c’è ancora una certa reticenza tra i consumatori a dare a prestatori e imprese l’accesso ai propri dati.

Si avvicina il punto di svolta?

Il report ha rivelato che il 43% dei consumatori è propenso a fornire l’accesso alle proprie informazioni finanziarie, mentre il 53% permetterebbe a una banca o a un istituto di credito di accedere regolarmente alle proprie transazioni bancarie per monitorare le circostanze finanziarie e fornirgli il supporto necessario. Da un lato, questi numeri sono incoraggianti in quanto le persone mostrano una maggiore disponibilità a condividere le loro informazioni in cambio di benefici a lungo termine, dall’altro rimane comunque una percentuale significativa non ancora pronta a impegnarsi.

Inoltre, emerge che il 62% delle aziende crede di aver bisogno di un maggior numero di dati per alimentare le proprie esigenze di analisi e il 31% identifica la mancanza di dati sufficienti per gli insight come sfida principale. Si evince chiaramente che c’è del lavoro da fare per sbloccare il potenziale che i dati di buona qualità possono fornire.

La soluzione è duplice. Bisogna fare di più per incoraggiare l’adozione dell’Open Banking, e spingere su una legislazione aggiornata e migliorata che può aprire la strada a un’esperienza di prestito positiva e produttiva.

Legislazione ed educazione

In Europa, per esempio, le recenti normative dell’Autorità bancaria europea hanno reso le aziende responsabili della valutazione del merito di credito e dell’accessibilità economica per tutta la durata di un prestito, non solo alla sua creazione. Di conseguenza, il monitoraggio continuo è ora un elemento vitale per assicurare una conformità normativa proattiva.

Il problema qui è ottenere il consenso ricorrente dei clienti per condurre questo monitoraggio in modo efficace. Al momento, la finestra di consenso all’interno dell’ecosistema PSD2 varia da mercato a mercato. Quindi, anche se più della metà dei consumatori sono disposti a impegnarsi in un monitoraggio continuo, gli aspetti pratici del sistema attuale non rendono l’esperienza facile da fruire.

Fortunatamente, lo slancio su questo versante sta crescendo e gli enti i regolatori cercano di standardizzare l’ottenimento del consenso ricorrente con una soluzione che lo rinnova ogni 90 giorni.

Un approccio più snello potrebbe convincere alcuni clienti diffidenti a partecipare all’Open Banking. Tuttavia, per catturare quanti più consumatori – e quanti più dati rilevanti – informarli ed educarli sui potenziali benefici può rivelarsi uno strumento efficace.

La nostra ricerca ha evidenziato che la promozione di benefici come un’applicazione più veloce e il miglioramento delle possibilità di ottenere un tasso migliore o di vedere accolte le proprie richieste spingerebbe le persone a fornire il permesso di accedere alle proprie informazioni finanziarie.

Prepararsi al futuro

Un crescente apprezzamento del valore dei dati e delle opportunità che possono sbloccare è sempre più evidente. Mentre ci muoviamo verso un mondo in cui ci si aspetta che i prestatori forniscano un’accurata valutazione continua dell’accessibilità e che spendano notevoli budget per digitalizzare l’esperienza del cliente, l’accesso a dati di qualità dovrebbe svolgere un ruolo chiave nella loro strategia per il futuro.