Il fenomeno del money muling è emerso negli ultimi anni come una delle tecniche diffuse di riciclaggio del denaro derivante da attività illecite. Attraverso la collaborazione, nella maggior parte delle volte inconsapevole, di privati cittadini, i gruppi criminali riescono a movimentare somme ingenti, mantenendo l’anonimato e aggirando i controlli finanziari. A tal proposito, Experian è in prima linea con l’attuazione di alcuni servizi avanzati e dedicati. L’azienda ha infatti realizzato un sistema su misura che consente di identificare in tempo reale la propensione di un individuo a diventare un money mule, supportando banche e istituzioni finanziarie nel rafforzamento delle proprie difese antifrode. Approfondiamo l’argomento.
Cos’è il money muling
Per capire che cos’è il money muling è bene iniziare dalla definizione tecnica. Si tratta di un’attività illecita in cui una persona, definita money mule, funge da intermediario per trasferire denaro proveniente da fonti criminali. Il trasferimento avviene tra conti di pagamento, spesso situati in diversi paesi, al fine di nascondere l’origine del denaro e ostacolare le indagini.
Nonostante i money mule non siano direttamente coinvolti nei reati primari che generano il denaro, il loro ruolo è mirato nel meccanismo di riciclaggio. Essi agiscono da filtro, movimentando fondi illeciti e rendendo complesso il tracciamento da parte delle autorità. Questo li rende, a tutti gli effetti, parte integrante della filiera, di conseguenza soggetti a implicazioni legali.
Il money muling, quindi, può essere riassunto come un’attività che sfrutta individui, talvolta ignari, per far transitare denaro sporco attraverso canali apparentemente legittimi. La crescente digitalizzazione dei servizi bancari ha favorito l’espansione di tale fenomeno, rendendo necessario l’impiego di strumenti analitici avanzati per individuarlo in tempo reale.
Come funziona il money muling
Il processo operativo del money muling è strutturato e deliberatamente opaco. In generale, si attua il reclutamento della persona che fungerà da money mule. Può avvenire attraverso canali online (social network, portali di annunci lavorativi o messaggi diretti) in cui vengono offerte opportunità di guadagno rapido. L’obiettivo è indurre il destinatario ad accettare di ricevere somme di denaro su un proprio conto bancario, per poi trasferirle ad altri soggetti, trattenendo una percentuale.
In alcuni scenari, chi contatta non si limita a chiedere l’accesso al conto esistente del money mule, bensì apre direttamente un nuovo conto utilizzando i suoi dati personali, ottenuti con tecniche di phishing o furto d’identità. In altri casi ancora, le vittime forniscono credenziali e accesso completo al proprio conto, inconsapevoli delle implicazioni.
Il trasferimento di fondi può avvenire in diversi modi, tra cui:
- bonifici bancari verso conti esteri;
- prelievo di denaro in contanti e invio tramite servizi di rimessa;
- conversione in criptovalute e trasferimento su portafogli digitali anonimi.
Questo schema consente ai criminali di far perdere rapidamente le tracce dei fondi, frammentandone il flusso e rendendo complessa qualsiasi attività investigativa. È proprio la semplicità apparente dell’operazione a favorire il coinvolgimento di individui comuni, i quali spesso non si rendono conto di partecipare.
Chi sono i money mules
I soggetti coinvolti nel money muling appartengono a categorie differenti tra loro, seppur presentino spesso alcune caratteristiche comuni, ovvero:
- giovani in cerca del primo impiego, attratti da offerte di lavoro online apparentemente legittime;
- persone in difficoltà economica, disposte a tutto pur di ottenere un’entrata extra;
- studenti e lavoratori precari, target ideale per i truffatori a causa della loro vulnerabilità e inesperienza.
Non mancano oltremodo dei soggetti che, pur comprendendo la natura sospetta dell’operazione, decidono di parteciparvi consapevolmente, sottovalutando le implicazioni legali. In altri casi ancora, le vittime sono completamente inconsapevoli, ricevendo delle offerte di collaborazione da parte di aziende fittizie che si presentano con siti web professionali, numeri di telefono attivi e contratti falsificati.
Il denominatore comune resta la promessa di guadagni facili, veloci e senza impegno, spesso ottenuti semplicemente “facendo da tramite” in transazioni finanziarie. La tipologia di manipolazione psicologica è particolarmente efficace su persone fragili, che si ritrovano coinvolte in circuiti criminali senza comprenderne la portata.
Una volta che l’individuo accetta, viene inserito in una rete strutturata in cui il proprio ruolo è quello di facilitare i trasferimenti, aprendo conti correnti o fornendo accesso a conti già esistenti. Un metodo che rende possibile il riciclaggio di ingenti somme sebbene i veri beneficiari compaiano mai direttamente.
Come riconoscere il money muling
Individuare tempestivamente le situazioni riconducibili al money muling è determinante per prevenire danni economici e legali. Esistono alcuni segnali d’allarme che possono aiutare a identificare un tentativo di reclutamento fraudolento:
- annunci di lavoro poco dettagliati o troppo generosi, che promettono alti compensi per attività non meglio specificate;
- richieste di utilizzo del conto bancario personale per ricevere o trasferire fondi;
- comunicazioni sospette, con errori grammaticali, provenienti da indirizzi email generici o non riconducibili a domini aziendali;
- richiesta di dati personali o bancari.
In presenza di uno o più di questi segnali, è opportuno non rispondere all’offerta, evitare di cliccare su eventuali link presenti nella comunicazione e segnalare il tentativo alla propria banca e alle autorità competenti.
Come difendersi
Oltre all’intervento normativo e investigativo delle autorità, sono sempre più importanti le campagne di sensibilizzazione e prevenzione rivolte alla cittadinanza.
Un esempio concreto è l’Operazione EMMA, promossa da Europol e condotta in Italia dalla Polizia Postale. L’iniziativa, giunta all’ottava edizione, ha coinvolto oltre 1.800 istituzioni bancarie e finanziarie, portando all’identificazione di migliaia di money mule e alla prevenzione di frodi per decine di milioni di euro.
In Italia, l’azione coordinata tra Polizia Postale, ABI, CERTFin e il settore bancario ha dimostrato l’efficacia della collaborazione pubblico-privato nella difesa del sistema finanziario nazionale.
I servizi Experian contro il money muling
La complessità e la dinamicità del fenomeno money muling richiedono strumenti analitici sofisticati. A tal proposito si inserisce la soluzione sviluppata da Experian, pensata per identificare con precisione e in tempo reale la propensione al money muling da parte dei clienti.
Il servizio si basa su un modello di machine learning che integra diverse tipologie di dati, tra cui:
- segnali digitali: indirizzo e-mail, numero di telefono, indirizzo IP;
- dati raccolti durante l’onboarding: informazioni anagrafiche, comportamentali e finanziarie;
- fonti esterne: dataset pubblici e privati per arricchire il profilo dell’utente.
Ogni segnale viene analizzato singolarmente e valutato in base a un algoritmo proprietario, fino alla generazione di uno score sintetico di rischio muling. Tale score è aggiornato in tempo reale e consente di identificare alcuni dei pattern comportamentali tipici dei money mule, prima ancora che il soggetto effettui operazioni sospette.
I principali vantaggi della soluzione Experian includono:
- prevenzione proattiva: valutazione del rischio prima dell’apertura dell’account;
- integrazione semplice nei sistemi di onboarding e antifrode tramite API;
- maggiore accuratezza nel distinguere clienti genuini da potenziali soggetti fraudolenti;
- riduzione dei falsi positivi, con impatto positivo sull’esperienza utente.
Un approccio determinante che consente agli istituti finanziari di intervenire tempestivamente, bloccando le operazioni sospette e limitando l’esposizione a rischi di natura penale, reputazionale ed economica.