Giu 2025 | Open Banking

Guida all’open banking: cos’è, come funziona, quali sono i vantaggi e le soluzioni Experian su open banking e affordability.

Martina Paolicchi
Martina Paolicchi
Product & Proposition Manager
Experian

La trasformazione digitale nel settore finanziario è indubbia e l’open banking si pone come uno dei cambiamenti radicali e strategici degli ultimi tempi. Tale modello consente ai fornitori di servizi terzi (TPP, Third Party Providers) di accedere, previo consenso dell’utente, ai dati finanziari detenuti dalle banche tradizionali. Experian, in prima linea nell’innovazione dei servizi di gestione del credito e della prevenzione frodi, ha sviluppato una piattaforma end-to-end che permette di sfruttare i vantaggi dell’open banking in modo conforme, sicuro e integrato con le esigenze di business. Approfondiamo meglio l’argomento.

Cos’è l’open banking

Il concetto di open banking nasce da una visione di apertura dei dati bancari, fondata sul principio del “data ownership” da parte dell’utente. In pratica, le persone fisiche e giuridiche mantengono il pieno controllo sulle proprie informazioni finanziarie e possono autorizzare soggetti esterni ad accedere e utilizzare questi dati per fornire servizi innovativi e personalizzati.

L’open banking si basa sull’uso di API (Application Programming Interface), ovvero interfacce di comunicazione standardizzate e sicure che permettono ai sistemi informatici delle banche e dei TPP di dialogare in tempo reale. L’obiettivo è promuovere la trasparenza, la concorrenza e l’interoperabilità, introducendo un nuovo modo di accedere, condividere e utilizzare i dati bancari.

Nell’Unione Europea, l’impulso normativo all’open banking è stato dato dalla PSD2 (Payment Services Directive 2), entrata in vigore nel 2018, che obbliga le banche ad aprire l’accesso ai dati dei conti di pagamento su richiesta esplicita del cliente. Questo obbligo ha favorito la nascita di un ecosistema finanziario più dinamico, aperto a nuovi attori e a nuove logiche di servizio.

Quindi che cos’è l’open banking? Si potrebbe evidenziare un’infrastruttura abilitante per l’innovazione nel settore finanziario, fondata sulla condivisione controllata e sicura delle informazioni bancarie.

Come funziona l’open banking

Il funzionamento dell’open banking si articola attorno a un’infrastruttura API-based, in cui i diversi attori interagiscono in un ecosistema integrato, disciplinato da regolamenti stringenti in materia di sicurezza e privacy.

Le API vengono tipicamente suddivise in tre categorie, ovvero:

  • API informative (Account Information Services, AIS): permettono di accedere in modalità lettura ai dati relativi al conto corrente, alla lista movimenti, al saldo e ad altre informazioni non sensibili. Sono utilizzate, ad esempio, per servizi di budgeting, aggregazione conti e scoring finanziario;
  • API dispositive (Payment Initiation Services, PIS): autorizzano l’esecuzione di transazioni come bonifici o pagamenti digitali direttamente dal conto bancario dell’utente, senza necessità di passare da piattaforme esterne;
  • API di prodotto: offrono informazioni su condizioni, tassi e caratteristiche dei prodotti bancari, favorendo la comparazione trasparente tra offerte.

L’intero processo è governato da protocolli di sicurezza avanzati (quale l’OAuth 2.0 per l’autenticazione e il consenso esplicito dell’utente) e da sistemi di auditing e logging a tutela dell’integrità e della tracciabilità delle operazioni.

I rischi dell’open banking possono essere mitigati attraverso solide architetture di cybersecurity, monitoraggio delle autorizzazioni e processi di validazione dei fornitori di servizi.

I vantaggi dell’open banking

L’adozione dell’open banking offre vantaggi concreti a tutti i livelli della catena del valore. Tra questi evidenziamo i seguenti:

Processi decisionali data-driven

L’accesso a dati granulari e in tempo reale consente una valutazione accurata del rischio di credito, della capacità di spesa e dei comportamenti finanziari. Le decisioni possono essere orientate da KPI transazionali, modelli predittivi e analytics avanzati, migliorando e rendendo più efficiente il processo decisionale.

Ottimizzazione operativa

Automatizzare attività tra cui la riconciliazione dei conti, la categorizzazione delle spese o la gestione delle fatture consente di liberare delle risorse operative, ridurre gli errori manuali e velocizzare i flussi di lavoro.

Efficienza nei pagamenti

I servizi PIS permettono di bypassare i tradizionali circuiti di pagamento, limitando i costi di intermediazione e un accredito veloce. Le soluzioni di pagamento basate su open banking sono particolarmente vantaggiose in contesti e-commerce eB2B.

Chi utilizza l’open banking

L’open banking non è riservato alle sole banche o fintech e la sua adozione si estende a vari settori. Tra questi citiamo i seguenti:

  • consumatori: accedono a servizi digitali evoluti per la gestione del denaro, il risparmio automatizzato, l’analisi dei consumi o la pianificazione finanziaria;
  • PMI: utilizzano i dati bancari per automatizzare attività contabili, semplificare la tesoreria e ottenere credito più facilmente;
  • regolatori e supervisori: monitorano l’integrità del mercato, analizzano i rischi sistemici e promuovono la trasparenza;
  • e-commerce e merchant: integrano metodi di pagamento più economici e veloci basati su API bancarie.

Oltremodo le software house creano nuovi strumenti integrati nei sistemi gestionali per contabilità, fatturazione o gestione delle spese aziendali.

Cos’è la normativa PSD2

La PSD2, acronimo di “Payment Services Directive 2”, è una direttiva europea che ha riformato il mercato dei pagamenti elettronici. Uno degli elementi della PSD2 è la richiesta alle banche di aprire l’accesso ai conti di pagamento tramite API a soggetti terzi autorizzati.

La PSD2 ha introdotto:

  • l’autenticazione forte del cliente (SCA) per proteggere i pagamenti online;
  • i servizi AISP (Account Information Service Providers) e PISP (Payment Initiation Service Providers), nuovi attori del mercato;
  • l’obbligo di accesso ai conti: con il consenso del cliente, banche e TPP
    possono collaborare per costruire un ecosistema digitale integrato.

La normativa ha stabilito le basi giuridiche per l’open banking per una maggiore trasparenza e sicurezza.

Le novità sull’Open Banking dalla PSD3

La PSD3, attualmente in fase di finalizzazione da parte della Commissione Europea, si propone di correggere alcune lacune emerse con la PSD2 e di rafforzare ulteriormente il quadro regolatorio. Le principali novità si basano sulla verifica IBAN-nome, una maggiore armonizzazione tra i vari Paesi dell’UE e una dashboard per la gestione dei consensi. La PSD3 mira, quindi, a rendere l’open banking maggiormente efficace, abbattendo le barriere all’ingresso per i TPP per potenziare i diritti del consumatore digitale e per rendere più semplice e fruibile l’esperienza.

Experian, l’open banking e l’affordability

Experian ha ottenuto la licenza AISP dalla Banca Centrale d’Irlanda, estendendo il proprio servizio a livello paneuropeo. La piattaforma di open banking sviluppata da Experian offre copertura del 100% del network bancario italiano, abilitando l’aggregazione di conti multipli per imprese e consumatori.

Il cuore del sistema è Trusso, il motore di categorizzazione proprietario basato su algoritmi di machine learning, allenato su miliardi di transazioni. Quest’ultimo classifica le spese e i flussi finanziari in 94 categorie per i consumatori e 53 per le imprese, con una precisione superiore al 90% e una confidenza del 98% per le categorie critiche.

Experian offre un’esperienza utente personalizzabile, integrando il customer journey con modalità flessibili: digital lending, widget via SMS,email o QR code, ripresa del processo abbandonato. L’interfaccia è progettata per la massima trasparenza e usabilità.

Particolare rilevanza ha il concetto di affordability per il target consumer, ovvero la capacità effettiva di un soggetto di sostenere un impegno finanziario. Attraverso la classificazione dei dati transazionali, Experian calcola indicatori standardizzati a livello europeo come il reddito disponibile e il netto residuo, fondamentali per la valutazione del merito creditizio.

Sicuramente di rilievo per il mondo business, il concetto di cashflow che permette di capire tramite gli accessi al conto aziendali il flusso di denaro in entrata e in uscita, utile per capire la sua liquidità e capacità di sostenere le attività operative.