Il shoulder surfing è una tecnica di attacco di social engineering sempre più diffusa, che sfrutta la disattenzione delle persone per carpire informazioni sensibili. Attraverso l’osservazione diretta o l’impiego di dispositivi nascosti, un malintenzionato può ottenere password, codici PIN e dati aziendali riservati. Approfondiamo che cos’è lo shoulder surfing, come funziona e quali strategie di difesa adottare.
Cos’è lo shoulder surfing: definizione e significato
Per shoulder surfing si intende l’atto di osservare, volontariamente e in maniera malevola, ciò che una persona digita o visualizza su uno schermo, con l’obiettivo di acquisire informazioni riservate. Il termine deriva letteralmente dall’espressione inglese “to surf over the shoulder”, ovvero “spiare sopra la spalla”.
Il significato di shoulder surfing non si limita a una semplice occhiata indiscreta: si tratta di una tecnica di ingegneria sociale ben strutturata, che può assumere forme diverse a seconda del contesto. In situazioni pubbliche, per esempio l’utilizzo di un bancomat, l’hacker può avvicinarsi con discrezione per memorizzare il codice PIN. In ambienti aziendali, può trasformarsi in un’operazione sistematica di spionaggio industriale.
Differenza tra shoulder surfing e altre tecniche di social engineering
A differenza di altre strategie di social engineering, lo shoulder surfing non richiede necessariamente interazione con la vittima. Alcune tecniche, tra cui il phishing o il vishing, si basano sull’inganno diretto e sulla manipolazione psicologica per indurre l’utente a rivelare informazioni. Nel caso dello shoulder surfing, al contrario, la vittima rimane passiva: è sufficiente che inserisca i dati sensibili in presenza di un osservatore nascosto. Questa caratteristica rende la tecnica particolarmente insidiosa, poiché la vittima spesso non si accorge minimamente di essere stata compromessa.
Come avviene un attacco di shoulder surfing
Un attacco di shoulder surfing può verificarsi in molteplici modi e con diversi livelli di complessità. La forma più semplice consiste nell’osservazione diretta della tastiera o dello schermo, oppure attraverso l’evoluzione tecnologica degli hacker che possiedono strumenti sempre più sofisticati.
Osservazione diretta della vittima
Il metodo più elementare consiste nell’avvicinarsi fisicamente alla vittima e osservare i dati che inserisce. Questo avviene spesso in luoghi affollati, quali stazioni ferroviarie, aeroporti o sportelli bancomat, dove l’utente abbassa la guardia e digita informazioni personali senza preoccuparsi della presenza di estranei nelle vicinanze.
Utilizzo di dispositivi tecnologici avanzati
Lo shoulder surfing moderno sfrutta le telecamere ad alta definizione, binocoli e perfino software di riconoscimento dei movimenti delle dita. In alcuni casi vengono utilizzati smartphone con funzioni di zoom potenziato per registrare da una distanza apparentemente sicura, riducendo al minimo il rischio di essere scoperti.
Registrazione tramite telecamere nascoste
Un’altra tecnica è l’installazione di microcamere nascoste in ambienti strategici, nelle sale conferenze, all’interno dei bancomat o postazioni di lavoro. Questi dispositivi permettono di registrare ore di attività senza che la vittima si accorga di nulla, consentendo agli hacker di analizzare successivamente i dati acquisiti. È un approccio particolarmente diffuso in scenari di spionaggio aziendale, in cui un singolo documento fotografato può avere un valore economico di alto livello.
Luoghi e situazioni più a rischio
Lo shoulder surfing può avvenire ovunque, seppur alcuni contesti si rivelino particolarmente favorevoli. Gli sportelli automatici e terminali di pagamento sono obiettivi frequenti, poiché gli utenti inseriscono PIN e codici in spazi pubblici poco protetti. Stesso discorso per le aree comuni degli uffici che si trasformano in ambienti ad alto rischio, in particolar modo in aziende in cui l’uso di dispositivi portatili è frequente, e gli schermi dei computer rimangono visibili a colleghi o visitatori.
I trasporti pubblici costituiscono un ulteriore scenario critico: lavorare su un laptop o uno smartphone durante il viaggio può esporre documenti riservati a sguardi indiscreti. Non da meno i coworking e le biblioteche pubbliche, con postazioni ravvicinate, che facilitano ulteriormente la possibilità di osservare password o dati privati.
Tipi di informazioni rubate con lo shoulder surfing
L’obiettivo principale dello shoulder surfing è l’acquisizione di informazioni riservate che possono essere monetizzate, utilizzate per ulteriori attacchi o rivendute sul mercato nero digitale.
Password e credenziali di accesso
Le password sono tra i bersagli più comuni. Un hacker che riesce a osservare le credenziali di un account può compromettere caselle email, profili social e sistemi aziendali. Considerando che molti utenti tendono a riutilizzare la stessa password su più piattaforme, un singolo dato carpito può aprire le porte a un lungo elenco di accessi non autorizzati.
Codici PIN e dati bancari
I codici PIN inseriti agli sportelli bancomat o nei terminali POS sono tra le informazioni più frequentemente rubate. Una volta ottenuto il PIN, l’hacker può combinarlo con altre tecniche di frode, tra cui il card skimming, per effettuare prelievi o transazioni non autorizzate. Anche i dati delle carte di credito, se visualizzati sullo schermo di uno smartphone o di un laptop, sono un obiettivo di grande valore economico.
Informazioni aziendali riservate
In un contesto professionale, lo shoulder surfing può compromettere documenti riservati, strategie di mercato, report finanziari o dati dei clienti. La fuga di informazioni sensibili provoca danni economici immediati, può compromettere la reputazione dell’azienda e la fiducia dei partner commerciali.
Strategie di prevenzione e difesa
Contrastare lo shoulder surfing richiede una combinazione di misure comportamentali, tecniche e organizzative. La prima difesa è la consapevolezza: riconoscere cos’è il shoulder surfing e quali sono i contesti più a rischio rappresenta il primo passo per ridurre la superficie d’attacco.
L’utilizzo di filtri privacy sugli schermi di laptop e dispositivi mobili è una soluzione efficace per impedire la visualizzazione laterale dei contenuti. Oltremodo l’autenticazione a più fattori può limitare i danni: se un aggressore riesce a carpire una password, non potrà accedere senza il secondo livello di protezione.
Cosa fare se si è vittima di shoulder surfing
Se si sospetta di essere stati vittima di shoulder surfing, è determinante reagire prontamente. Cosa significa? Occorre innanzitutto modificare immediatamente le credenziali compromesse e segnalare l’incidente all’organizzazione o all’istituto finanziario coinvolto. In contesto aziendale, è suggerito informare il reparto IT o il responsabile della sicurezza per permettere l’attivazione di misure di contenimento e la verifica di eventuali accessi non autorizzati.
Conoscere il significato di shoulder surfing e delle sue conseguenze deve indurre a un approccio proattivo: prevenire è la strategia determinante, e sapere come agire in caso di compromissione aiuta a ridurre al minimo i danni limitando, in ogni modo, l’esposizione futura.
